Cassazione penale Sez. III sentenza n. 28228 del 7 luglio 2016

ECLI:IT:CASS:2016:28228PEN

Massima

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Il divieto di accesso ai luoghi in cui si svolgono manifestazioni sportive e l'obbligo di presentazione presso gli uffici di polizia costituiscono misure di prevenzione della violenza in occasione di tali eventi, previste dalla legge. Il divieto di accesso rappresenta una limitazione della libertà di circolazione, mentre l'obbligo di presentazione incide sulla libertà personale del soggetto. Per l'applicazione di quest'ultima misura, oltre all'adozione del divieto di accesso, è necessario che il provvedimento del questore motivi specificamente sulla sussistenza di ulteriori e concreti elementi di pericolosità sociale del destinatario, tali da rendere insufficiente il solo divieto di accesso. La durata del divieto di accesso e dell'obbligo di presentazione non può essere inferiore a cinque anni e superiore a otto anni per i soggetti già destinatari di analoghi provvedimenti. L'obbligo di presentazione può essere esteso anche alle partite amichevoli e di Coppa, purché siano conoscibili dal destinatario attraverso una adeguata pubblicità. Tuttavia, la prescrizione della "doppia firma" in corrispondenza del primo e del secondo tempo di ogni incontro può risultare irragionevole, in considerazione dell'ampiezza territoriale degli spostamenti e della possibile promozione a campionati superiori, e pertanto necessita di una specifica motivazione in relazione alle concrete circostanze del caso.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GRILLO Renato - Presidente

Dott. SOCCI Angelo Matteo - Consigliere

Dott. ACETO Aldo - rel. Consigliere

Dott. GENTILI Andrea - Consigliere

Dott. DI STASI Antonella - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS) il (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 30/05/2015 del Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Reggio Calabria;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. ACETO Aldo;
letta la requisitoria scritta del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. IACOVIELLO Francesco Mauro, che ha concluso chiedendo l'annullamento con rinvio della ordinanza impugnata.
RITENUTO …

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