Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 18203 del 2 maggio 2019

ECLI:IT:CASS:2019:18203PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: Il giudice di legittimità, nel valutare il ricorso avverso l'ordinanza del tribunale del riesame che ha confermato la misura cautelare, deve limitarsi a verificare la congruità e la logicità della motivazione in ordine alla sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza e delle esigenze cautelari, senza poter sindacare nel merito la diversa valutazione degli elementi probatori operata dal giudice di merito. Pertanto, il ricorso per cassazione è inammissibile quando si limita a prospettare una differente interpretazione del quadro indiziario, senza evidenziare specifici vizi di legittimità della decisione impugnata. Inoltre, la valutazione del significato da attribuire alle espressioni utilizzate nelle conversazioni intercettate, anche quando siano criptiche o cifrate, costituisce una questione di fatto rimessa alla discrezionalità del giudice di merito, la cui motivazione logica e coerente si sottrae al sindacato di legittimità. Infine, la sussistenza delle esigenze cautelari può essere adeguatamente motivata sulla base della dimostrata interferenza dell'indagato con pubbliche amministrazioni diverse da quella oggetto di contestazione, nonché sulla perdurante attualità del pericolo di reiterazione del reato, desumibile dalla natura e durata della condotta illecita accertata.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MOGINI Stefano - Presidente

Dott. RICCIARELLI Massimo - Consigliere

Dott. BASSI Alessandra - Consigliere

Dott. COSTANTINI Anton - rel. Consigliere

Dott. ROSATI Martino - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 26/11/2018 del Tribunale del riesame di Catania;
udita la relazione svolta dal Consigliere, Dott. ((omissis));
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale, Dott. ((omissis)), che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso;
udito il difensore, avv. (OMISSIS), che insiste nell'accoglimento del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Il Tribun…

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