Cassazione penale Sez. V sentenza n. 15770 del 20 aprile 2011

ECLI:IT:CASS:2011:15770PEN

Massima

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La legittima difesa, quale causa di giustificazione del reato di lesioni volontarie, deve essere valutata dal giudice sulla base di un'attenta disamina delle risultanze probatorie, le quali devono dimostrare in modo inequivocabile la sussistenza dei requisiti di necessità e proporzionalità dell'azione difensiva rispetto all'offesa ingiusta subita. Il giudice di merito, nel motivare l'esclusione della scriminante, è tenuto a vagliare in modo approfondito e coordinato tutti gli elementi di fatto acquisiti, senza limitarsi a considerazioni generiche o superficiali, al fine di accertare con rigore la reale sussistenza delle condizioni che consentono di riconoscere la legittima difesa. La valutazione giudiziale deve pertanto fondarsi su un'analisi puntuale e completa del compendio probatorio, senza trascurare alcuna circostanza rilevante ai fini della corretta qualificazione giuridica della condotta, in ossequio al principio di motivazione delle decisioni giudiziarie, quale garanzia imprescindibile del giusto processo.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GRASSI Aldo - Presidente

Dott. AMATO Alfonso - rel. Consigliere

Dott. SCALERA Vito - Consigliere

Dott. VESSICHELLI Maria - Consigliere

Dott. ZAZA Carlo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) OR. GI. N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 2877/2008 CORTE APPELLO di BARI, del 26/11/2009;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 17/01/2011 la relazione fatta dal Consigliere Dott. ALFONSO AMATO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. A. Galasso che ha concluso per l'inamm.ta'.

MOTIVI DELLA DECISIONE

Il Tribunale di Foggia, sez. S. Severo, conda…

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