Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 48281 del 23 ottobre 2018

ECLI:IT:CASS:2018:48281PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nel valutare la sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza e delle esigenze cautelari ai fini dell'applicazione di una misura cautelare personale, è tenuto a effettuare un'analisi concreta e puntuale delle risultanze probatorie, evitando valutazioni apodittiche o congetturali. In particolare, il giudice deve: 1) Verificare attentamente la fondatezza degli elementi indiziari posti a base dell'ipotesi accusatoria, senza basarsi su meri rilievi formali o su dichiarazioni di altri soggetti la cui attendibilità non sia adeguatamente vagliata. 2) Motivare in modo specifico e dettagliato l'esistenza di un concreto e attuale pericolo di inquinamento probatorio, individuando condotte specifiche e concrete poste in essere dal soggetto sottoposto a misura cautelare, idonee a compromettere l'acquisizione o la genuinità della prova. 3) Valutare con rigore l'attualità e la concretezza del pericolo di reiterazione del reato, senza limitarsi a considerazioni generiche sulla posizione ricoperta dal soggetto o sui suoi legami con altri indagati, ma verificando l'esistenza di una specifica e motivata propensione a delinquere, in relazione a connotazioni personologiche e alla possibilità di azione in un determinato contesto. Solo attraverso un'analisi puntuale e concreta delle risultanze probatorie e delle esigenze cautelari, il giudice può legittimamente disporre l'applicazione di una misura cautelare personale, nel rispetto dei principi di tassatività, proporzionalità e adeguatezza.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PETITTI Stefano - Presidente

Dott. COSTANZO Angelo - Consigliere

Dott. RICCIARELLI Massimo - rel. Consigliere

Dott. VILLONI Orlando - Consigliere

Dott. DE AMICIS Gaetano - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 19/03/2018 del Tribunale di Milano;
esaminati gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. ((omissis));
udito il pubblico ministero in persona del sostituto Procuratore generale Dr. ((omissis)), che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza del 19/3/2018 il Tribunale di Milano ha confermato quella del G.I.P. del Tribunale di P…

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