Cassazione penale Sez. II sentenza n. 45659 del 5 novembre 2014

ECLI:IT:CASS:2014:45659PEN

Massima

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Il tentativo di estorsione aggravata dal metodo mafioso è configurabile quando la condotta del soggetto agente, pur non essendo necessario che egli appartenga all'associazione criminale, risulta connotata da modalità tipiche dell'intimidazione mafiosa, idonee a sfruttare la forza di condizionamento e di assoggettamento derivante dal vincolo associativo, a prescindere dalla consapevolezza dell'agente circa la finalità di agevolare l'organizzazione criminale. La valutazione di attendibilità delle dichiarazioni della persona offesa, pur dovendo essere più penetrante e rigorosa rispetto a quella cui sono sottoposte le dichiarazioni di qualsiasi testimone, rientra nell'ambito del giudizio di merito, come tale insindacabile in sede di legittimità, salvo che non risulti manifestamente illogica o priva di adeguata motivazione. Il giudice di merito, nel determinare la pena, è tenuto a motivare in ordine all'applicazione o al diniego delle circostanze attenuanti generiche, facendo riferimento ai parametri di cui all'art. 133 c.p., senza necessità di esaminare tutti gli elementi prospettati dall'imputato, essendo sufficiente che indichi le ragioni ritenute di preponderante rilievo. Analogamente, l'obbligo di motivazione sulla quantificazione della pena è adempiuto quando siano indicati gli elementi ritenuti rilevanti o determinanti nell'ambito della complessiva applicazione dei criteri di cui all'art. 133 c.p.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ESPOSITO Antonio - Presidente

Dott. MACCHIA Alberto - Consigliere

Dott. VERGA Giovanna - Consigliere

Dott. ALMA Marco Mari - rel. Consigliere

Dott. BELTRANI Sergio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 1421/2014 in data 25/2/2014 della Corte di Appello di Napoli;

visti gli atti, la sentenza e i ricorsi;

udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. Marco Maria ALMA;

udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. D'AMBROSIO Vito, che ha concluso chiedendo il rigetto di entrambi i ricorsi;

udito il difensore dell'imputato (OMIS…

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