Cassazione penale Sez. V sentenza n. 29135 del 8 luglio 2015

ECLI:IT:CASS:2015:29135PEN

Massima

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Il reato di associazione a delinquere finalizzata al furto di rame e materiale ferroso sussiste quando vi sia la prova della stabile struttura organizzativa del sodalizio criminoso, della ripartizione dei compiti tra i membri, della consapevolezza e volontà di cooperare per la realizzazione di uno scopo illecito comune, anche in assenza di una puntuale dimostrazione della misura della partecipazione di ciascun associato ai vantaggi derivanti dall'attività delittuosa. Il ruolo preminente di un membro nell'associazione, desumibile dalla sua partecipazione a quasi tutti i reati-fine, dal suo coinvolgimento nella pianificazione e nell'esecuzione dei furti, nonché dai suoi contatti con gli altri sodali, giustifica l'inquadramento della sua condotta nell'ipotesi di cui al primo comma dell'art. 416 c.p. La sussistenza di esigenze cautelari, idonee a giustificare la misura della custodia in carcere, può essere desunta dalla sistematicità delle condotte illecite poste in essere nell'ambito di un contesto associativo, sintomatiche della propensione del soggetto a procurarsi i mezzi di sostentamento con modalità delittuose, a prescindere dalla esistenza di precedenti penali.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. VESSICHELLI Maria - Presidente

Dott. SETTEMBRE Antonio - rel. Consigliere

Dott. MICHELI Paolo - Consigliere

Dott. CAPUTO Angelo - Consigliere

Dott. LIGNOLA Ferdinando - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 2389/2014 TRIB. LIBERTA' di CATANIA, del 08/01/2015;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. ANTONIO SETTEMBRE;

- Udito il Procuratore Generale della Repubblica presso la Corte di Cassazione, dr.ssa Di Nardo Marilia, che ha concluso per il rigetto del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. Il Tribunale del riesame di Catania ha confermato la misura della custodia cautelare in carcere applicata dal…

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