Cassazione penale Sez. II sentenza n. 12895 del 30 marzo 2016

ECLI:IT:CASS:2016:12895PEN

Massima

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Il dipendente pubblico che si assenta indebitamente dal luogo di lavoro senza timbrare il cartellino personale, attestando falsamente orari di entrata e uscita diversi da quelli reali, ovvero consentendo ad altri di timbrare il proprio cartellino in sua assenza per giustificare ritardi o anticipi, commette gravi violazioni dei doveri di diligenza, fedeltà e correttezza nell'adempimento della prestazione lavorativa, integrando fattispecie di reato come la truffa aggravata, la falsità ideologica e l'interruzione di pubblico servizio. Tali condotte, reiteratamente poste in essere in modo sistematico e consolidato, denotano una spiccata spregiudicatezza e pericolosità sociale del dipendente, giustificando l'applicazione di misure cautelari personali, come gli arresti domiciliari, in ragione del concreto pericolo di reiterazione del reato e di inquinamento probatorio, atteso il rischio di manipolazione dei dati presenti negli uffici e di concordare versioni difensive. Il giudice, nel disporre la misura cautelare, deve effettuare un'autonoma e puntuale valutazione degli indizi di colpevolezza e delle esigenze cautelari per ciascun indagato, anche attraverso il richiamo dettagliato agli elementi investigativi acquisiti, senza limitarsi ad un mero recepimento acritico delle richieste del pubblico ministero. La motivazione del provvedimento deve essere chiara, logica e completa, dando conto in modo specifico delle condotte contestate e del numero delle violazioni commesse dal singolo indagato, nonché delle ragioni per le quali sussistono il pericolo di reiterazione del reato e di inquinamento probatorio.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FIANDANESE Franco - Presidente

Dott. DE CRESCIENZO Ugo - Consigliere

Dott. PARDO I. - est. Consigliere

Dott. TUTINELLI Vincenzo - Consigliere

Dott. RECCHIONE Sandra - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 06/10/2015 del Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Imperia;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione della causa fatta dal Consigliere Dott. Ignazio Pardo;
udito il Pubblico Ministero, nella persona del Sostituto Procuratore generale Dott. Birritteri Luigi che ha concluso chiedendo dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
Con l'ordinanza in epi…

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