Cassazione penale Sez. V sentenza n. 13442 del 7 aprile 2022

ECLI:IT:CASS:2022:13442PEN

Massima

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Il falso ideologico commesso in atto pubblico mediante induzione in inganno del pubblico ufficiale, in relazione all'identità del soggetto che sottoscrive una procura a vendere un bene, integra il reato di cui all'art. 476, comma 2, c.p., il cui termine di prescrizione ordinario è di dieci anni e quello prorogato di dodici anni e sei mesi, tenuto conto dei periodi di sospensione. La mancata assunzione di una perizia calligrafica non costituisce motivo di ricorso per cassazione ai sensi dell'art. 606, comma 1, lett. d), c.p.p., in quanto la perizia non rientra nel concetto di "prova decisiva", essendo uno strumento neutro rimesso alla discrezionalità del giudice. La parziale attendibilità di dichiarazioni rese da un coindagato, che si sia autoaccusato del concorso nel reato, può essere adeguatamente motivata dal giudice di merito, il quale può ritenere inattendibili le parti di tali dichiarazioni che risultino smentite da altri elementi probatori, senza che ciò integri un vizio di motivazione. Analogamente, la valutazione della genuinità di una firma apposta in calce a un atto pubblico, sulla base di un compendio probatorio complessivo, non è sindacabile in sede di legittimità, ove risulti logicamente e adeguatamente motivata.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DE GREGORIO Eduardo - Presidente

Dott. PEZZULLO Rosa - Consigliere

Dott. PISTORELLI Luca - rel. Consigliere

Dott. BELMONTE Maria T. - Consigliere

Dott. MAURO Anna - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 9/12/2020 della Corte d'appello di Torino;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. Luca Pistorelli;
lette le conclusioni del Pubblico Ministero in persona del Sostituto Procuratore generale
Dott. Riccardi Giuseppe, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con la sentenza impugnata la Corte d'appello di Torino ha conferma…

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