Cassazione penale Sez. I sentenza n. 11554 del 26 marzo 2012

ECLI:IT:CASS:2012:11554PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: Ai fini dell'emissione di una misura cautelare personale per il reato di associazione di tipo mafioso, i gravi indizi di colpevolezza ex art. 273 c.p.p. devono consistere in elementi a carico, di natura logica o rappresentativa, che consentano di prevedere, attraverso il prosieguo delle indagini, la dimostrazione della responsabilità dell'indagato, fondando una qualificata probabilità di colpevolezza. Tali indizi devono essere gravi, precisi e concordanti, idonei a dare la sicura dimostrazione della costante permanenza del vincolo associativo, con riferimento allo specifico periodo temporale considerato, senza che possa ritenersi sufficiente la mera richiesta di aiuto ad un esponente di spicco dell'organizzazione criminale per evitare guai fisici ad un amico, in assenza di ulteriori elementi che comprovino il concreto e stabile inserimento dell'indagato nell'associazione mafiosa contestata.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CHIEFFI Severo - Presidente

Dott. TARDIO Angela - Consigliere

Dott. CAVALLO Aldo - Consigliere

Dott. BONITO Francesco M - rel. Consigliere

Dott. CAPOZZI Raffaele - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) (OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 1268/2011 TRIB. LIBERTA' di TORINO, del 29/06/2011;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. FRANCESCO MARIA SILVIO BONITO;

sentite le conclusioni del PG Dott. IACOVIELLO Francesco Maria il quale ha chiesto l'annullamento dell'ordinanza impugnata.

Udito il difensore avv.to (OMISSIS).

La Corte:

RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO

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