La normativa regionale sul c.d. "Piano Casa" deve essere interpretata in modo restrittivo, in quanto di carattere eccezionale e transitorio, e non può derogare alle definizioni di interventi edilizi previste dalla disciplina statale di principio. In particolare, l'intervento di demolizione e ricostruzione, finalizzato al cambio di destinazione d'uso da non residenziale a residenziale, non rientra nella nozione di "recupero degli edifici esistenti" di cui all'art. 5, comma 1, lett. b) della legge regionale n. 21 del 2009, in quanto tale concetto non è compatibile con la completa demolizione e ricostruzione del fabbricato preesistente. Pertanto, l'Amministrazione può legittimamente negare il titolo edilizio richiesto per tale intervento, in quanto non sussumibile nelle ipotesi derogatorie previste dalla normativa regionale sul "Piano Casa". Il principio di legittimo affidamento non osta all'esercizio del potere di autotutela da parte dell'Amministrazione, qualora emerga che la domanda originaria contenesse una falsa rappresentazione della realtà, dovuta a un errore dell'istante nell'individuazione della base normativa applicabile.