Il termine per proporre opposizione alla sentenza dichiarativa di fallimento, ai sensi dell'art. 18 della Legge Fallimentare (nel testo anteriore alla riforma di cui al D.Lgs. n. 5 del 2006), decorre dal perfezionamento della notifica della sentenza stessa, che si realizza con il deposito di copia dell'atto nella casa del comune, l'affissione alla porta del relativo avviso e la spedizione della raccomandata con avviso di ricevimento, momento in cui si considera compiuta la notificazione secondo il diritto vivente. Pertanto, l'opposizione proposta oltre il termine di 15 giorni dalla data di perfezionamento di tale notificazione è da ritenersi tardiva e, dunque, inammissibile. Tuttavia, ove la Corte Costituzionale abbia successivamente dichiarato l'illegittimità costituzionale di tale disciplina, riconoscendo la tempestività dell'opposizione, il giudice di rinvio è tenuto a riesaminare la questione, senza poter opporre preclusioni processuali derivanti dalla precedente decisione cassata.