Cassazione penale Sez. II sentenza n. 4976 del 2 febbraio 2017

ECLI:IT:CASS:2017:4976PEN

Massima

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Il concorso morale nel reato di tentata estorsione aggravata si configura quando l'indagato, pur non essendo l'esecutore materiale, abbia comunque istigato o rafforzato il proposito criminoso altrui, contribuendo in modo determinante alla realizzazione del fatto. Tuttavia, ai fini della sussistenza delle esigenze cautelari, non è sufficiente la mera gravità del fatto contestato, ma è necessario che il giudice valuti concretamente la pericolosità sociale dell'indagato e l'attualità del pericolo di reiterazione della condotta, tenendo conto di elementi quali l'incensuratezza, l'assenza di precedenti specifici, l'eventuale collaborazione con l'autorità giudiziaria e la risalenza nel tempo del fatto, al fine di verificare se permangano concreti e attuali motivi che giustifichino il mantenimento della misura cautelare.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FUMU Giacomo - Presidente

Dott. CERVADORO Mirella - Consigliere

Dott. ALMA Marco M. - rel. Consigliere

Dott. FILIPPINI Stefano - Consigliere

Dott. PAZZI Alberto - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nata a (OMISSIS);
avverso la ordinanza n. 1831/2016 in data 13/09/2016 del Tribunale di Catania in funzione di giudice del riesame;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. ((omissis));
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dr. ((omissis)), che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso;
udito il difensore dell'indagata, Avv. …

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