Cassazione penale Sez. I sentenza n. 302 del 8 marzo 1994

ECLI:IT:CASS:1994:302PEN

Massima

Massima ufficiale
La nozione di "indizio" accolta dall`art. 273 comma primo, cod. proc.  pen., deve essere ritenuta piu` ampia di quella strettamente tecnica, e tale quindi da comprendere sia le prove cosiddette logiche o indirette, sia quelle dirette, tra le quali vanno ricomprese anche le dichiarazioni accusatorie rese da coimputato o coindagato; a tale riguardo, deve tenersi conto della minor forza dimostrativa richiesta per la formulazione di un giudizio che, in materia di misure cautelari, deve essere espresso in termini di probabilita` e non di certezza. Naturalmente, cio` non toglie che le dette dichiarazioni debbano comunque essere sottoposte ad un vaglio critico particolarmente rigoroso, alla stregua delle regole, di carattere generale, dettate in tema di valutazione della prova dell`art. 192 comma terzo cod. proc. pen.. Il che comporta la necessita` di verificare sia la intrinseca attendibilita` delle dichiarazioni in questione (sotto il profilo, essenzialmente, della genuinita`, della spontaneita`, del disinteresse, della costanza e della coerenza logica), sia la esistenza di elementi di sostegno, i quali, pur potendo essere di qualsivoglia specie e natura, e suscettibili, inoltre, di una valutazione globale, che ne permetta la organica coordinazione e la reciproca integrazione, devono, tuttavia, risultare non solo, compatibili con le suddette dichiarazioni, e di esse rafforzativi, ma anche tali da consentire un collegamento diretto e univoco, sul piano logico, se non su quello storico, con i fatti per cui si procede e con la persona contro cui si procede.     da vedere: Sen 24/07/1992 8381 sez 1 Pen Sen 28/02/1992 198 sez 1 Pen Sen 22/11/1991 4099 sez 1 Pen Sen 17/06/1993 1713 sez 1 Pen

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