Cassazione penale Sez. I sentenza n. 29929 del 14 luglio 2016

ECLI:IT:CASS:2016:29929PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nell'esercizio del sindacato di legittimità sulla motivazione della sentenza impugnata, non può procedere ad una diversa valutazione delle risultanze probatorie rispetto a quella effettuata dal giudice di merito, essendo precluso il controllo sulla correttezza della motivazione in rapporto ai dati processuali. Il vizio di mancanza o manifesta illogicità della motivazione, deducibile in sede di legittimità, deve risultare dal testo della decisione impugnata e deve essere riscontrato tra le varie proposizioni inserite nella motivazione, senza alcuna possibilità di ricorrere al controllo delle risultanze processuali. Pertanto, le censure che si risolvono nella mera prospettazione di una diversa valutazione delle circostanze esaminate dal giudice di merito sono inammissibili in sede di legittimità, non essendo consentito al giudice di cassazione una "rilettura" degli elementi di fatto posti a fondamento della decisione, il cui apprezzamento è riservato in via esclusiva al giudice di merito.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. VECCHIO Massimo - Presidente

Dott. MAZZEI Antonella P. - Consigliere

Dott. SANDRINI ((omissis)) - Consigliere

Dott. TALERICO Palma - rel. Consigliere

Dott. ESPOSITO Aldo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), N. IL (OMISSIS);
avverso la sentenza n. 2476/2009 CORTE APPELLO di BARI, del 16/06/2014;
visti gli atti, la sentenza e il ricorso;
udita in PUBBLICA UDIENZA del 11/12/2015 la relazione fatta dal Consigliere Dott. PALMA TALERICO;
Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. FIMIANI Pasquale, che ha concluso per l"annullamento senza rinvio della sentenza impugnata perche" il reato e" estinto per prescrizione.
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza del 16 giugno…

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