L'Amministrazione ha l'obbligo di provvedere espressamente sulle istanze dei privati, non solo nei casi previsti dalla legge, ma anche quando ragioni di giustizia, equità e buona amministrazione impongano l'adozione di un provvedimento, al fine di consentire all'interessato di tutelare le proprie ragioni. Pertanto, il silenzio serbato dall'Amministrazione a fronte di un esposto presentato dal privato per segnalare una situazione di inquinamento acustico configura un inadempimento dell'obbligo di concludere il procedimento entro il termine previsto, con conseguente obbligo per l'Amministrazione di adottare un provvedimento espresso e motivato. L'Amministrazione è tenuta a esercitare i propri poteri di intervento e controllo in materia di inquinamento acustico, al fine di tutelare il diritto alla quiete pubblica e all'integrità dell'ambiente di vita dei cittadini, anche in assenza di una specifica denuncia o richiesta del privato, in attuazione dei principi di buona amministrazione e di tutela degli interessi pubblici primari. Il mancato esercizio di tali poteri, in presenza di una segnalazione del privato, configura un inadempimento dell'obbligo di provvedere, che legittima il ricorso giurisdizionale per l'accertamento dell'obbligo e l'adozione del provvedimento finale.