Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 19120 del 3 maggio 2018

ECLI:IT:CASS:2018:19120PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza può essere così sintetizzato: La misura cautelare della custodia in carcere può essere legittimamente disposta nei confronti di un soggetto indagato per il reato di estorsione aggravata dal metodo mafioso, quando sussistano gravi indizi di colpevolezza e concrete esigenze cautelari, come il pericolo di reiterazione del reato, desumibili dalle dichiarazioni delle persone offese e da altri elementi probatori, anche di natura indiziaria, che dimostrino il coinvolgimento dell'indagato nell'attività estorsiva posta in essere con modalità mafiose, a prescindere dalla scadenza del termine di custodia cautelare, purché non sia interamente decorso al momento del provvedimento impugnato e non siano desumibili dall'ordinanza applicativa tutti gli elementi idonei a giustificare la successiva ordinanza.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CONTI Giovanni - Presidente

Dott. GIANESINI Maurizio - Consigliere

Dott. FIDELBO Giorgio - rel. Consigliere

Dott. AGLIASTRO Mirella - Consigliere

Dott. CALVANESE Ersilia - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 14/01/2017 emessa dal Tribunale di Reggio Calabria;
visti gli atti, l'ordinanza impugnata e il ricorso;
udita la relazione del consigliere ((omissis));
udito il Pubblico Ministero, nella persona dell'((omissis)), che ha concluso chiedendo l'inammissibilita' del ricorso;
udito l'avvocato (OMISSIS), che ha insistito per l'accoglimento del ricorso.
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
1. Con …

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