Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 14539 del 9 aprile 2015

ECLI:IT:CASS:2015:14539PEN

Massima

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Il coinvolgimento di un soggetto nell'attività di un'associazione di tipo mafioso può essere desunto da elementi indiziari quali: il riconoscimento della sua voce in conversazioni telefoniche intercettate su utenze intestate ad altri, la sua presenza in incontri con presunti affiliati, il suo riferimento con un nomignolo utilizzato dal gruppo, il suo coinvolgimento in azioni delittuose programmate e realizzate dal sodalizio, come l'estorsione, nonché il suo ruolo attivo nell'approvvigionamento e cessione di stupefacenti in correlazione con gli altri membri dell'associazione. Tali elementi, valutati complessivamente, possono integrare gli indizi gravi, precisi e concordanti richiesti per la sussistenza del fumus delicti ai fini dell'applicazione di una misura cautelare personale, anche in relazione all'aggravante del metodo mafioso, laddove emerga il coinvolgimento del soggetto nelle strategie organizzative del gruppo, il suo interesse per azioni dimostrative nei confronti di terzi che invadono il territorio di controllo del sodalizio, nonché la piena compenetrazione della sua condotta nelle finalità di autofinanziamento e di dominio del territorio proprie dell'associazione mafiosa. La doppia configurazione di un'autonoma associazione dedita al traffico di stupefacenti, operante sotto il controllo dell'associazione mafiosa, è altresì compatibile con la fattispecie di cui all'art. 416-bis c.p., ove risulti la natura connessa di tale ramo d'attività illecita, gestita dagli associati del gruppo territoriale in piena compenetrazione con gli scopi di autofinanziamento e di controllo del territorio.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. AGRO' Antonio - Presidente

Dott. CITTERIO Carlo - Consigliere

Dott. PETRUZZELLIS Anna - rel. Consigliere

Dott. CAPOZZI Angelo - Consigliere

Dott. BASSI Alessandra - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1. (OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso l'ordinanza del 02/12/2014 del Tribunale di Lecce;

visti gli atti, il provvedimento denunziato e il ricorso;

udita la relazione svolta dal componente Dott. PETRUZZELLIS Anna;

udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. IACOVIELLO ((omissis)), che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. Il Tribunale di Lecce, con ordinanza del 02/…

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