Cassazione penale Sez. V sentenza n. 13409 del 22 marzo 2018

ECLI:IT:CASS:2018:13409PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza può essere così sintetizzato: La diffamazione sussiste anche quando l'imputato, pur non essendo l'autore materiale delle espressioni offensive, ne condivide consapevolmente il contenuto e contribuisce a diffonderle, poiché in tal caso le rende proprie e se ne assume la responsabilità. Pertanto, il dolo del delitto di diffamazione può essere integrato non solo dalla condotta di chi materialmente redige e divulga il messaggio diffamatorio, ma anche da chi, pur non essendone l'autore, ne consente e favorisce intenzionalmente la diffusione, dimostrando di condividerne il contenuto offensivo della reputazione altrui. La mera ricezione e successiva messa a disposizione di altri della missiva anonima contenente espressioni diffamatorie, accompagnata da commenti ironici, è sufficiente a configurare il dolo del reato di diffamazione, in quanto rivela la volontà dell'agente di contribuire alla divulgazione del messaggio lesivo della reputazione altrui. Inoltre, la gravità delle espressioni offensive utilizzate, anche se non vergate dall'imputato, è comunque rilevante ai fini della configurabilità del reato, non potendo il soggetto che ne consente la diffusione invocare l'applicazione della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto prevista dall'art. 131-bis c.p.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PALLA Stefano - Presidente

Dott. SCARLINI Enrico - Rel. Consigliere

Dott. CALASELICE Barbara - Consigliere

Dott. FIDANZIA Andrea - Consigliere

Dott. SCORDAMAGLIA Irene - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 23/09/2016 del TRIBUNALE di CASTROVILLARI;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. Scarlini Enrico Vittorio;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dott.ssa Lori Perla che ha concluso per l'inammissibilita';
udito il difensore, avvocato (OMISSIS), che insiste per l'accoglimento del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1 - Con sentenza …

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