Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 31697 del 17 luglio 2014

ECLI:IT:CASS:2014:31697PEN

Massima

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Il pubblico ufficiale che, abusando della propria qualità e dei poteri inerenti al suo ufficio, induce un privato a consegnargli una somma di denaro per evitare l'applicazione di sanzioni elevate e il pregiudizio al buon esito di trattative in corso, integra il reato di concussione o di induzione indebita a dare o promettere utilità, a seconda che il privato sia stato costretto o indotto. Ai fini della configurabilità di tali reati, non rileva che il pubblico ufficiale non avesse il potere decisorio finale, essendo sufficiente che la sua qualità e i suoi poteri lo agevolino e lo rendano credibile nell'esercizio dell'attività intimidatoria o induttiva. Inoltre, il coinvolgimento del titolare di un'impresa nell'accordo corruttivo intercorso tra un suo dipendente e un pubblico ufficiale può essere desunto dalla sua posizione di amministratore e legale rappresentante, che lo rende responsabile delle decisioni rilevanti per l'attività sociale, senza che sia necessario accertare un suo diretto contatto con il pubblico ufficiale, purché risulti provato il nesso causale tra la sua condotta e il compimento dell'atto contrario ai doveri d'ufficio da parte del pubblico ufficiale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GARRIBBA Tito - Presidente

Dott. CONTI Giovanni - rel. Consigliere

Dott. LEO Guglielmo - Consigliere

Dott. DI STEFANO Pierluigi - Consigliere

Dott. VILLONI Orlando - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1. (OMISSIS), nato a (OMISSIS);

2. (OMISSIS), nato a (OMISSIS);

3. (OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso la sentenza del 22/04/2013 della Corte di appello di Torino;

visti gli atti, il provvedimento impugnato e i ricorsi;

udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. CONTI Giovanni;

udito il Pubblico ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. D'ANGELO Giovanni, che ha concluso per il rigetto dei ricorsi di (OMISSIS) e (OMISSIS…

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