Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 22849 del 29 luglio 2020

ECLI:IT:CASS:2020:22849PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nel valutare la motivazione di un provvedimento cautelare personale, deve limitarsi a verificare se il giudice di merito abbia adeguatamente giustificato l'esistenza di gravi indizi di colpevolezza a carico dell'indagato, senza poter riesaminare nel merito le risultanze probatorie, essendo sufficiente, ai fini della misura cautelare, il requisito della sola gravità degli indizi, senza necessità della loro precisione e concordanza, come richiesto per il giudizio di merito. Pertanto, la motivazione del provvedimento cautelare è immune da vizi logici e giuridici se dà conto in maniera esaustiva dei collegamenti tra gli elementi indiziari e la posizione dell'indagato, senza che il giudice di legittimità possa sindacare l'apprezzamento delle risultanze probatorie effettuato dal giudice di merito.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MENICHETTI Carla - Presidente

Dott. PEZZELLA Vincenzo - Consigliere

Dott. BRUNO M. - rel. Consigliere

Dott. CENCI Daniele - Consigliere

Dott. DAWAN Daniela - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 06/03/2020 del TRIB. LIBERTA' di TORINO;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. MARIAROSARIA BRUNO;
lette le conclusioni del PG Dott. ETTORE PEDICINI.
MOTIVI DELLA DECISIONE
1. Con ordinanza resa in data 6/3/2020, il Tribunale di Torino, decidendo in sede di riesame ai sensi dell'articolo 309 c.p.p., ha confermato il provvedimento del G.i.p. del Tribunale di Torino che ha disposto la misura della custodia cautelare in carcere…

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