Tribunale Amministrativo Regionale Campania - Napoli sentenza n. 4353 del 2017

ECLI:IT:TARNA:2017:4353SENT

Massima

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La realizzazione di opere edilizie senza il prescritto permesso di costruire e l'autorizzazione della competente Soprintendenza, pur se successivamente regolarizzate mediante denuncia di inizio attività in sanatoria, legittima l'adozione di un provvedimento di demolizione da parte dell'amministrazione comunale, salvo che non sia sopravvenuta la carenza di interesse alla coltivazione del relativo ricorso giurisdizionale. L'ordinanza di demolizione, infatti, costituisce un provvedimento doveroso e vincolato per l'amministrazione, in quanto volta a ripristinare la legalità violata, a prescindere dalla successiva regolarizzazione dell'abuso edilizio, la quale può soltanto incidere sulla determinazione della sanzione pecuniaria, ma non esclude la necessità del ripristino dello stato dei luoghi. Pertanto, il principio di diritto che emerge dalla sentenza è che la realizzazione di opere edilizie in assenza delle prescritte autorizzazioni amministrative legittima l'adozione di un provvedimento di demolizione da parte dell'ente locale, anche ove successivamente intervenga la regolarizzazione in sanatoria, salvo che non sia sopravvenuta la carenza di interesse alla coltivazione del relativo ricorso giurisdizionale. Tale principio si fonda sulla necessità di tutelare l'interesse pubblico al rispetto della normativa urbanistica ed edilizia, a prescindere dalla posizione soggettiva del privato interessato, il quale non può far valere un affidamento incolpevole sulla legittimità del proprio operato, atteso che la realizzazione di opere edilizie in assenza delle prescritte autorizzazioni integra una violazione di legge di cui il privato è pienamente consapevole. Inoltre, la successiva regolarizzazione in sanatoria dell'abuso edilizio, pur incidendo sulla determinazione della sanzione pecuniaria, non esclude la necessità del ripristino dello stato dei luoghi, in quanto l'interesse pubblico al rispetto della normativa urbanistica ed edilizia deve prevalere sull'interesse del privato alla conservazione dell'opera abusivamente realizzata. Infine, la sopravvenuta carenza di interesse alla coltivazione del ricorso giurisdizionale determina l'improcedibilità del relativo giudizio, in quanto viene meno l'utilità pratica della pronuncia richiesta.

Sentenza completa

Pubblicato il 12/09/2017

N. 04353/2017 REG.PROV.COLL.

N. 00131/2012 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale della Campania

(Sezione Terza)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 131 del 2012, proposto da:
Giuseppe Cuomo, rappresentato e difeso dall'avvocato Ciro Manfredonia, con domicilio eletto presso il suo studio in Napoli, C.Direzionale Is.E2 –Studio Capotorto;

contro

Comune di Boscoreale in Persona del Sindaco p.t., non costituito in giudizio;

per l'annullamento

dell'ordinanza prot. n. 19677 del 28/09/2011 emessa dal VI Settore Tecnico Urbanistica e Assetto del Territorio del Comune di Boscoreale, con la quale si ingiunge la demolizione delle opere edili realizzate alla via San Francesco già Ponte Zappella, nel Comune di Boscoreale;

di o…

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