Cassazione penale Sez. I sentenza n. 43715 del 21 novembre 2008

ECLI:IT:CASS:2008:43715PEN

Massima

Massima ufficiale
Il terzo che vanti un diritto reale su un bene sottoposto a confisca ai sensi dell'art. 2-ter L. 31 maggio 1965 n. 575 ha l'onere di provare, nel procedimento di esecuzione avente ad oggetto la confiscabilità del medesimo bene, sia la propria titolarità dello "ius in re aliena", il cui titolo deve essere costituito da un atto di data certa anteriore al sequestro di cui al citato art. 2-ter, sia la mancanza di qualsiasi collegamento del proprio diritto con l'attività illecita del proposto indiziato di mafia, derivante da condotte di agevolazione o, addirittura, di fiancheggiamento. (La Corte ha chiarito che l'onere probatorio a carico del terzo ha ad oggetto la dimostrazione del suo affidamento incolpevole ingenerato da una situazione di oggettiva apparenza che rende scusabile l'ignoranza o il difetto di diligenza).

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CHIEFFI Severo - Presidente

Dott. CORRADINI Grazia - Consigliere

Dott. ZAMPETTI Umberto - Consigliere

Dott. GIORDANO Umberto - Consigliere

Dott. BONITO Francesco M. S - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) MA. DI. , N. IL (OMESSO);

avverso ORDINANZA del 20/04/2007 CORTE APPELLO di CATANZARO;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dr. BONITO FRANCESCO MARIA SILVIO;

lette le conclusioni del P.G. Dr. ((omissis)), che ha chiesto dichiararsi la inammissibilita' del ricorso.

La Corte:

OSSERVA

Con decreto del 20 aprile 2007 la Corte di Appello di Catanzaro, investita della cognizione con provvedimento di rinvio della Corte di legittimita' ch…

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