Cassazione penale Sez. V sentenza n. 46959 del 9 novembre 2016

ECLI:IT:CASS:2016:46959PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La partecipazione ad un'associazione di tipo mafioso ai sensi dell'art. 416-bis c.p. richiede la dimostrazione di un concreto e stabile inserimento dell'indagato nel sodalizio criminoso, con l'assunzione di un ruolo definito e l'apporto di un contributo effettivo alle attività della consorteria. Non è sufficiente la mera menzione del nome dell'indagato da parte di un collaboratore di giustizia o il riferimento generico a un legame di affiliazione, senza la puntuale descrizione delle modalità e del contenuto del suo coinvolgimento nelle dinamiche associative. Inoltre, le esigenze cautelari devono essere valutate in concreto e in modo individualizzato per ciascun indagato, tenendo conto del suo percorso di reinserimento sociale e della effettiva probabilità di una nuova attività delittuosa, senza basarsi su valutazioni di carattere generale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. NAPPI Aniello - Presidente

Dott. MORELLI Francesca - Consigliere

Dott. SCARLINI Enrico V. S. - Consigliere

Dott. MICHELI Paolo - rel. Consigliere

Dott. FIDANZIA Andrea - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS) il (OMISSIS);
avverso l'ordinanza emessa dal Tribunale di Lecce in data 22/03/2016;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. MICHELI Paolo;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. ROSSI Agnello, il quale ha concluso chiedendo l'annullamento con rinvio dell'ordinanza impugnata;
udito per il ricorrente l'…

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