Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 28144 del 30 giugno 2014

ECLI:IT:CASS:2014:28144PEN

Massima

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Il comportamento violento e aggressivo di un soggetto nei confronti di pubblici ufficiali che agiscono nell'ambito dei loro doveri d'ufficio, anche in presenza di un presunto abuso da parte degli stessi, non può essere giustificato sulla base di scriminanti come la legittima difesa o lo stato di necessità, in quanto l'offesa subita non risulta attuale e proporzionata alla reazione posta in essere. Infatti, la reazione sproporzionata e ingiustificata dell'imputato, consistente in un violento pugno ad un occhio di un poliziotto e in ulteriori insulti e minacce, non può essere considerata una legittima difesa, anche in presenza di una querela presentata dall'imputato e dalla madre in merito alle modalità di accesso degli operanti nell'abitazione, in quanto tale versione risulta incompatibile con le circostanze emerse e accertate nel processo, che hanno dimostrato come l'accesso sia avvenuto con il consenso dei proprietari e che le lesioni riportate dall'imputato siano successive ai fatti oggetto del procedimento. Pertanto, la condotta violenta e aggressiva dell'imputato nei confronti di pubblici ufficiali che agiscono nell'ambito dei loro doveri d'ufficio non può essere scriminata, anche in presenza di presunte irregolarità nell'operato degli stessi, in quanto la reazione dell'imputato risulta sproporzionata e priva dei requisiti di attualità e proporzionalità richiesti per l'applicazione di cause di giustificazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI VIRGINIO Adolfo - Presidente

Dott. PAOLONI Giacomo - Consigliere

Dott. CAPOZZI Angelo - rel. Consigliere

Dott. DI SALVO Emanuele - Consigliere

Dott. APRILE Ercole - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 1372/2010 CORTE APPELLO di VENEZIA, del 13/06/2013;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 17/06/2014 la relazione fatta dal Consigliere Dott. ANGELO CAPOZZI;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. CANEVELLI Paolo, che ha concluso per il rigetto del ricorso.

CONSIDERATO IN FATTO E RITENUTO IN DIRITTO

1. Con sentenza del 13.6.2013 la Corte di appello di…

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