Consiglio di Stato sentenza n. 5775 del 2023

ECLI:IT:CDS:2023:5775SENT

Massima

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Il Consiglio di Stato, in sede giurisdizionale, ha stabilito i seguenti principi di diritto: 1. La presentazione di una domanda di condono edilizio non autorizza l'interessato a completare ad libitum o a trasformare e ampliare i manufatti oggetto di tale richiesta, stante la permanenza dell'illecito fino alla sanatoria, che nella fattispecie non è mai intervenuta. 2. Al fine di valutare l'incidenza sull'assetto del territorio di un intervento edilizio, consistente in una pluralità di opere, va compiuto un apprezzamento globale, atteso che la considerazione atomistica dei singoli interventi non consente di comprenderne in modo adeguato l'impatto effettivo complessivo. 3. L'intervento di nuova costruzione consiste in una trasformazione urbanistica ed edilizia del territorio, attuata attraverso opere di rimodellamento della morfologia del terreno, ovvero costruzioni lato sensu intese, che, indipendentemente dai materiali utilizzati e dal grado di amovibilità, presentino un simultaneo carattere di stabilità fisica e di permanenza temporale. 4. L'intervento di ristrutturazione edilizia sussiste quando viene modificato un immobile già esistente nel rispetto delle caratteristiche fondamentali dello stesso; tuttavia, laddove il manufatto sia stato totalmente trasformato, con conseguente creazione non solo di un apprezzabile aumento volumetrico (in rapporto al volume complessivo dell'intero fabbricato), ma anche di un disegno sagomale con connotati alquanto diversi da quelli della struttura originaria, l'intervento rientra nella nozione di nuova costruzione. 5. La sanzione pecuniaria prevista dall'art. 31, comma 4-bis, del D.P.R. 380/2001 non è autonoma ed aggiuntiva, ma viene inflitta in ragione della mera inottemperanza all'ordine di rimessione in pristino, e la sua comminazione (ed eventuale irrogazione) nella misura massima di 20.000 euro è giustificata dalla realizzazione di opere prive di titolo abilitativo in area soggetta a vincolo paesaggistico.

Sentenza completa

Pubblicato il 13/06/2023

N. 05775/2023REG.PROV.COLL.

N. 00256/2020 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Sesta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 256 del 2020, proposto dal signor Roberto Ficuciello, rappresentato e difeso dall’avvocato Umberto Gentile, con domicilio digitale come da PEC da Registri di giustizia;

contro

il Comune di Pompei, in persona del Sindaco
pro tempore
, rappresentato e difeso dall’avvocato Armando Calogero con domicilio digitale come da PEC da Registri di giustizia;;

per la riforma

della sentenza del Tribunale amministrativo regionale per la Campania, Sede di Napoli, Sez. III, 20 maggio 2019 n. 2634 resa tra le parti.

Visti il ricorso in appello e i relativi allegati;

Visto l’atto di costituzione in …

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