Cassazione penale Sez. II sentenza n. 20447 del 9 maggio 2018

ECLI:IT:CASS:2018:20447PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza può essere così formulato: La valutazione delle risultanze probatorie e la determinazione della pena rientrano nella competenza esclusiva del giudice di merito, il cui apprezzamento è insindacabile in sede di legittimità salvo i casi di manifesta illogicità o travisamento della prova. Il giudizio di cassazione, infatti, è limitato al controllo della correttezza giuridica e della logicità della motivazione, senza possibilità di una nuova valutazione delle prove o di una diversa ricostruzione dei fatti. Pertanto, le censure che si limitano a prospettare una diversa valutazione delle risultanze processuali o a sollecitare una differente comparazione dei significati probatori sono inammissibili, in quanto attengono a questioni di merito riservate al giudice di appello. Analogamente, la determinazione della pena, nel rispetto dei criteri di cui all'art. 133 c.p., è rimessa alla discrezionalità del giudice di merito, la cui motivazione è adeguata quando, pur in forma sintetica, richiami i parametri normativi e dia conto della congruità della sanzione irrogata, senza necessità di un esame analitico di tutti gli elementi favorevoli e sfavorevoli dedotti dalle parti. Infine, la sussistenza delle circostanze aggravanti, come quella del travisamento del volto o della pluralità di persone riunite, è rimessa all'accertamento in fatto del giudice di merito, la cui valutazione è insindacabile in sede di legittimità se sorretta da motivazione logica e coerente.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PRESTIPINO Antonio - Presidente

Dott. DI PAOLA Sergio - Consigliere

Dott. PELLEGRINO Andrea - rel. Consigliere

Dott. PARDO Ignazio - Consigliere

Dott. TUTINELLI Vincenzo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto nell'interesse di:
(OMISSIS), n. a (OMISSIS), rappresentato e assistito dall'avv. (OMISSIS), di fiducia, avverso la sentenza emessa dalla Corte d'appello di Roma, prima sezione penale, n. 19313/2016, in data 20/02/2017;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere ((omissis));
sentito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale ((omissis)), che ha concluso chiedendo di dichiararsi l'inammissibilita&…

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