La produzione e detenzione di materiale pedopornografico, anche in assenza di interazione consapevole tra l'autore e il minore rappresentato, integrano il reato di cui all'art. 600-ter c.p. quando le immagini ritraggono i glutei o le natiche del minore, in quanto organi sessuali rappresentabili "per scopi sessuali". La riferibilità della produzione dell'immagine all'imputato può essere desunta da indizi gravi, precisi e concordanti, come la somiglianza della minore ritratta con altre bambine presenti nell'archivio dell'imputato in espliciti rapporti sessuali, la possibilità dell'imputato di avere accesso alla figlia dopo la separazione dei genitori, e la prossimità temporale tra la realizzazione della fotografia e il suo invio ad un soggetto che aveva richiesto proprio tale immagine. L'esclusione delle circostanze attenuanti generiche per il reato di detenzione di materiale pedopornografico, in ragione dell'ingente quantità e della crudezza delle immagini, è correttamente motivata sulla base di elementi oggettivi relativi alla specifica fattispecie delittuosa, senza necessità di estendere la valutazione a tutti i reati uniti dal vincolo della continuazione.