Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: Nell'ambito della liquidazione coatta amministrativa di una società, gli atti emanati dai commissari liquidatori nella fase di realizzo dell'attivo, finalizzati alla cessione di beni della società, hanno natura privatistica e rientrano nella giurisdizione del giudice ordinario, in quanto tali atti perseguono l'interesse dei creditori concorsuali, senza incidere direttamente sull'interesse pubblico. Pertanto, le controversie relative a tali atti non rientrano nella giurisdizione del giudice amministrativo, ma in quella del giudice ordinario, in quanto l'attività dei commissari liquidatori si configura come attività di diritto privato volta alla massimizzazione del realizzo dell'attivo nell'interesse dei creditori, senza espressione di poteri pubblicistici in senso proprio e senza profili di discrezionalità amministrativa.