La clausola compromissoria contenuta nello statuto sociale di una società di persone è vincolante anche per colui la cui qualità di socio è oggetto della controversia, in quanto la disposizione di cui all'art. 34, comma 3, del d.lgs. n. 5 del 2003 non consente di restringerne la portata alle sole ipotesi in cui la controversia sulla qualità di socio riguardi i fatti estintivi di tale qualità, ma si estende anche ai casi in cui si dibatta dei fatti costitutivi della stessa. Pertanto, la competenza arbitrale sussiste, in tali casi, purché vi sia stata l'effettiva acquisizione della qualità di socio, con la conseguenza che il soggetto che neghi di essere divenuto socio può impugnare il lodo arbitrale, ai sensi dell'art. 829, comma 4, c.p.c., sottoponendo la relativa questione al giudice dell'impugnazione. Inoltre, la società, pur non essendo parte del contratto di lavoro simulato, può avvalersi della prova testimoniale per dimostrare la simulazione, qualora sussista un principio di prova scritta ai sensi dell'art. 2724, n. 1, c.c., senza che il giudice di legittimità possa riesaminare il contenuto di tale documento, essendo precluso il sindacato sulla valutazione delle risultanze processuali.