Cassazione penale Sez. I sentenza n. 7997 del 21 febbraio 2019

ECLI:IT:CASS:2019:7997PEN

Massima

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Il concorso morale nell'associazione mafiosa può essere desunto dalla commissione di reati-fine, come i tentativi di estorsione, realizzati con modalità mafiose e nell'interesse del sodalizio criminale, anche in assenza di dichiarazioni di collaboratori di giustizia che attestino direttamente l'appartenenza dell'imputato all'organizzazione. Ciò in quanto l'accertamento della partecipazione all'associazione mafiosa non richiede necessariamente la prova di un ruolo organico e stabile nell'ente criminale, essendo sufficiente la dimostrazione di un contributo, anche occasionale e non continuativo, purché funzionale alla realizzazione degli scopi del sodalizio. Pertanto, la consumazione di reati-fine commessi con il metodo mafioso e nell'interesse dell'associazione, in un territorio sotto il controllo di quest'ultima, unitamente ad altri elementi indiziari come annotazioni e riferimenti agli "amici" del capo del clan, possono integrare la prova della partecipazione dell'imputato all'associazione mafiosa. Analogamente, il concorso morale nell'ambito di un reato-fine, come il tentativo di estorsione, può essere desunto da elementi indiziari quali annotazioni e riferimenti alla vittima e all'attività illecita, in relazione al ruolo ricoperto dall'imputato all'interno del sodalizio criminale, senza che sia necessaria un'esplicita richiesta di denaro. Tuttavia, l'aggravante di cui all'art. 7 L. 203/1991 richiede una specifica motivazione in ordine all'utilizzo del metodo mafioso o all'agevolazione dell'attività dell'associazione, non potendo desumersi automaticamente dalla sola partecipazione all'associazione mafiosa o dalla commissione del reato-fine con modalità mafiose.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. IASILLO Adriano - Presidente

Dott. BINENTI Rober - rel. Consigliere

Dott. CENTOFANTI Francesco - Consigliere

Dott. DI GIURO Gaetano - Consigliere

Dott. CAIRO Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sui ricorsi proposti da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 08/11/2017 della Corte di appello di Catanzaro;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e i ricorsi;
udita la relazione svolta dal Consigliere, Dott. ((omissis));
sentito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale, Dott. ((omissis)), che ha concluso per l'annullamento con rinvio nei confronti di (OMISSIS) limitatamente all'aggravanti ritenuta…

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