Cassazione penale Sez. V sentenza n. 48081 del 22 dicembre 2011

ECLI:IT:CASS:2011:48081PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nel valutare l'impugnazione di un provvedimento cautelare, non può riesaminare il merito della ricostruzione dei fatti e dei gravi indizi di colpevolezza, ma deve limitarsi a verificare la razionalità e la congruità della motivazione del giudice di merito in ordine alla sussistenza delle esigenze cautelari, tenuto conto della gravità del fatto e della personalità dell'indagato. La Corte di Cassazione, infatti, non è deputata a una nuova valutazione delle risultanze probatorie, né a una diversa qualificazione giuridica del fatto, ma deve unicamente accertare che il ragionamento seguito dal giudice di merito non presenti vistose incertezze su elementi decisivi. Pertanto, le doglianze del ricorrente volte a proporre una ricostruzione alternativa del fatto non possono essere accolte in sede di legittimità, essendo precluso al giudice di cassazione un nuovo apprezzamento degli elementi di prova.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FERRUA Giuliana - Presidente

Dott. MARASCA Gennaro - Consigliere

Dott. DE BERARDINIS Silvana - Consigliere

Dott. PALLA Stefano - Consigliere

Dott. SABEONE Gerar - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) MI. IO. N. IL (OMESSO);

avverso l'ordinanza n. 333/2011 TRIB. LIBERTA' di VENEZIA, del 29/03/2011;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. GERARDO SABEONE;

sentite le conclusioni del PG Dott. SALZANO Francesco che ha chiesto il rigetto del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. Il Tribunale di Venezia in funzione di Giudice del Riesame, con ordinanza del 29 marzo 2011, in accoglimento…

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