Il concessionario di un impianto sportivo pubblico, quale la piscina comunale, è tenuto a garantire il funzionamento ordinario della struttura nel rispetto delle prescrizioni normative e contrattuali, anche in situazioni di emergenza sanitaria, salvo dimostrare l'assoluta impossibilità di adempiere per causa non imputabile. In caso di mancata riapertura dell'impianto nei termini previsti, il concedente può legittimamente applicare la penale contrattuale, fermo restando l'obbligo di escludere dal computo i giorni di chiusura concordata o comunque non previsti per l'ordinario funzionamento. L'inadempimento del concessionario non è giustificato dalla mera facoltà di riapertura prevista dalla normativa emergenziale, dovendo lo stesso attivarsi diligentemente per garantire la fruibilità dell'impianto in condizioni di sicurezza. La controversia relativa all'applicazione della penale rientra nella giurisdizione del giudice amministrativo, in quanto espressione del potere di controllo e vigilanza dell'amministrazione concedente sull'esecuzione del contratto di concessione.