Cassazione penale Sez. I sentenza n. 5350 del 7 febbraio 2023

ECLI:IT:CASS:2023:5350PEN

Massima

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Il peculato commesso dal pubblico ufficiale nell'esercizio delle sue funzioni, mediante l'utilizzo indebito di beni o denaro a lui affidati in ragione del suo ufficio, integra un reato grave che lede il principio di fedeltà e correttezza nell'esercizio della pubblica funzione. Tale condotta, anche se realizzata in modo occasionale e non sistematico, è punita penalmente in quanto costituisce un abuso del potere conferito al soggetto agente per il perseguimento di interessi personali, in violazione dei doveri di ufficio. Il giudice, nel valutare la prova, può legittimamente fare ricorso a criteri di verosimiglianza e a massime di esperienza per accertare la responsabilità dell'imputato, purché possa escludere in modo plausibile ogni diversa spiegazione alternativa degli eventi. La qualificazione giuridica del fatto come peculato, piuttosto che come appropriazione indebita, è corretta laddove emerga che l'agente abbia esercitato sulla cosa poteri tipicamente proprietari, distogliendola dalla sua destinazione d'uso legittima. L'elemento soggettivo del reato di peculato è integrato dalla coscienza e volontà dell'agente di appropriarsi indebitamente dei beni affidatigli in ragione della sua funzione pubblica, a prescindere dalla modalità occasionale o sistematica con cui tale condotta sia stata realizzata.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MANCUSO Luigi F. A. - Presidente

Dott. LIUNI Teresa - Consigliere

Dott. CALASELICE Barbara - Consigliere

Dott. APRILE Stefano - Consigliere

Dott. CENTONZE Alessand - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
1) (OMISSIS), nato a (OMISSIS);
Avverso la sentenza emessa il 24/11/2021 dalla Corte militare di appello di Roma;
Sentita la relazione del Consigliere Dott. CENTONZE Alessandro;
Lette le conclusioni del Sostituto Procuratore Generale Dott. FLAMINI ((omissis)), che ha chiesto il rigetto del ricorso.
RILEVATO IN FATTO
1. Con sentenza emessa l'8 aprile 2021 il Tribunale militare di Roma giudicava (OMISSIS) colpevole dei reati ascrittigli, ex articoli 215, 46 c.p.m.p., articolo 47 c.p.m.p…

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