Il Comune, in quanto parte della convenzione urbanistica, è tenuto all'esercizio dei diritti e poteri derivanti dalla stessa al fine di assicurare il completamento delle opere di urbanizzazione primaria e secondaria previste, anche in via sostitutiva e coattiva nei confronti dei lottizzanti inadempienti. Tale obbligo del Comune, discendente dal "modello urbanistico" prefigurato dall'art. 28 della legge n. 1150/1942, configura una posizione di interesse legittimo in capo ai terzi proprietari o gestori di beni facenti parte della lottizzazione, i quali possono agire in giudizio per ottenere l'adempimento dell'amministrazione, mediante l'esperimento dell'azione avverso il silenzio ai sensi degli artt. 31 e 117 del codice del processo amministrativo. Tuttavia, il mancato rispetto del termine decadenziale di un anno dalla scadenza del termine di conclusione del procedimento per la proposizione di tale azione rende la domanda irricevibile. Parimenti, i terzi proprietari o gestori non sono legittimati a far valere direttamente nei confronti dei lottizzanti privati gli obblighi derivanti dalla convenzione urbanistica, in quanto estranei al relativo rapporto contrattuale.