Il vincolo autostradale sopravvenuto alla realizzazione di un'opera edilizia non costituisce in assoluto un ostacolo alla sanatoria della stessa, ma richiede una valutazione caso per caso da parte dell'ente preposto alla tutela della viabilità circa l'eventuale minaccia alla sicurezza del traffico. Pertanto, il diniego del nulla osta in sanatoria da parte dell'ANAS, fondato esclusivamente sul mancato rispetto di una distanza minima inderogabile fissata in via generale, senza alcuna specifica valutazione della concreta incidenza dell'opera sulla sicurezza stradale, è illegittimo per difetto di motivazione. L'ANAS, nel riesaminare l'istanza, è tenuta a valutare se la costruzione, anche nella sua porzione abusiva, costituisca o meno una minaccia per la sicurezza del traffico, in applicazione dell'art. 23, comma 8, della l.r. n. 37/1985, che consente il rilascio della concessione in sanatoria per le costruzioni ricadenti nelle fasce di rispetto stradali, purché non costituiscano pericolo per la viabilità.