Il provvedimento del Questore di divieto di accesso ai luoghi dove si svolgono manifestazioni sportive, adottato ai sensi dell'art. 6 della L. n. 401 del 1989, è legittimo anche in assenza di una specifica ipotesi di reato prevista dalla norma, purché sia fondato su condotte della persona consistenti in inneggiamento alla violenza e in comportamenti minacciosi e intimidatori nei confronti delle forze dell'ordine, che integrino gli estremi di incitamento alla violenza e di aggressività, a prescindere dalla loro qualificazione giuridica. Tale provvedimento è obbligatorio e non può avere durata inferiore a cinque anni nei confronti di chi sia già stato destinatario di un precedente analogo provvedimento, senza che sia necessaria una specifica motivazione in ordine alla sussistenza dei presupposti di necessità, urgenza e pericolosità sociale, essendo sufficiente il richiamo ai precedenti provvedimenti e alla consolidata giurisprudenza di legittimità. Il divieto può essere esteso anche alle manifestazioni sportive "amichevoli", in quanto rientranti nel novero degli eventi cui trova applicazione la citata normativa, a condizione che siano programmati, pubblicizzati e conoscibili.