Cassazione penale Sez. II sentenza n. 32906 del 24 novembre 2020

ECLI:IT:CASS:2020:32906PEN

Massima

Generata da Simpliciter
Il metodo mafioso, ai fini dell'integrazione dell'aggravante prevista dall'art. 416-bis.1 c.p., non richiede la prova dell'appartenenza dell'agente ad un'associazione di tipo mafioso, essendo sufficiente che la condotta criminosa sia caratterizzata dall'utilizzo di violenza o minaccia idonea a suscitare nella vittima il timore derivante dalla forza intimidatrice tipica delle organizzazioni mafiose, anche in assenza di un vincolo associativo. Pertanto, la sussistenza dell'aggravante può essere desunta dalla modalità di realizzazione del reato, qualora emerga che l'agente abbia agito con modalità tali da evocare il modus operandi delle consorterie mafiose, ingenerando nella vittima la consapevolezza di trovarsi di fronte a soggetti legati alla criminalità organizzata, a prescindere dall'effettiva appartenenza dell'agente a tali organizzazioni. Inoltre, ai fini della valutazione delle esigenze cautelari, il pericolo di reiterazione del reato può essere desunto dalla capacità delinquenziale dell'indagato, desumibile dalle modalità di realizzazione del fatto, anche in assenza di precedenti penali, laddove emerga una spiccata pericolosità sociale dell'indagato, tale da rendere necessaria l'applicazione della misura cautelare più afflittiva, in ragione della tutela della collettività.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. IMPERIALI Luciano - Presidente

Dott. AIELLI Lucia - Consigliere

Dott. CIANFROCCA Pierluigi - Consigliere

Dott. COSCIONI Giuseppe - rel. Consigliere

Dott. MONACO Marco Maria - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 23/07/2020 del TRIB. LIBERTA' di ROMA;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. GIUSEPPE COSCIONI;
sentite le conclusioni del PG Dr. MIGNOLO OLGA, la quale ha chiesto dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso;
sentito il difensore dell'indagato, Avv. (OMISSIS) il quale ha chiesto l'accoglimento del ricorso, riportandosi ai motivi dello stesso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza del 23 luglio …

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.