La querela per il reato di atti persecutori (stalking) è irrevocabile quando la condotta sia stata realizzata mediante minacce reiterate e gravi, ai sensi dell'art. 612-bis, comma 4, c.p. Ai fini dell'irrevocabilità della querela, è sufficiente che le minacce siano state poste in essere nei modi di cui all'art. 612, comma 2, c.p., ovvero con modalità tali da ingenerare un fondato timore nella persona offesa per la propria incolumità o per quella di un prossimo congiunto. La gravità della minaccia, che determina l'irrevocabilità della querela, va valutata in relazione all'intensità e alla capacità di incutere timore nella vittima, a prescindere dalla modifica del regime di procedibilità del reato di minaccia grave introdotta dal d.lgs. n. 36/2018, attesa la maggiore gravità intrinseca del reato di stalking rispetto al reato di minaccia e la ratio della previsione, volta ad evitare che la remissione della querela possa essere non libera ma coartata dalla complessiva situazione di timore e assoggettamento della persona offesa.