Il furto aggravato dalla violenza sulle cose e dall'esposizione alla pubblica fede, ai sensi dell'art. 625 nn. 2 e 7 c.p., sussiste anche quando il bene sottratto si trovi in un fondo abbandonato e in cattivo stato di conservazione, in quanto l'elemento psicologico doloso richiesto per l'applicazione di tali aggravanti non è escluso dalla mera condizione di abbandono e degrado del luogo in cui il bene è stato rinvenuto. Ai fini della determinazione del termine di prescrizione del reato, le circostanze aggravanti di cui all'art. 625 nn. 2 e 7 c.p. devono essere considerate in quanto ad effetto speciale, comportando un aumento della pena edittale superiore a un terzo, con la conseguenza che il termine massimo di prescrizione non risulta ancora decorso. La motivazione della sentenza di merito che abbia adeguatamente esaminato e valutato gli elementi di fatto posti a fondamento della sussistenza delle aggravanti contestate, senza incorrere in vizi logici o giuridici, non è censurabile in sede di legittimità attraverso una mera riproposizione di una diversa valutazione delle risultanze probatorie.