Il disturbo di personalità paranoide con tratti schizotipici e con elementi di sviluppo di un disturbo delirante di tipo persecutorio, potenzialmente idoneo a generare comportamenti criminosi, può giustificare l'applicazione di una misura di sicurezza del ricovero in casa di cura e custodia, anche in assenza di precedenti condanne per delitti della stessa indole, qualora le modalità del fatto per cui è stata pronunciata condanna, unitamente alla perizia psichiatrica, dimostrino la pericolosità sociale attuale dell'imputato. L'applicazione di tale misura di sicurezza non richiede un nuovo interrogatorio dell'imputato, essendo sufficiente il giudizio di merito nel corso del quale l'imputato è stato posto in grado di interloquire sia in ordine agli elementi a suo carico che alla sussistenza della sua pericolosità attuale. La natura aspecifica del gravame, che discende dall'assenza di correlazione tra le ragioni argomentative del provvedimento gravato e quelle poste a fondamento dell'impugnazione, integra una causa tipica di inammissibilità del ricorso per cassazione.