Cassazione penale Sez. V sentenza n. 8400 del 2 marzo 2011

ECLI:IT:CASS:2011:8400PEN

Massima

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La minaccia di morte, anche se non accompagnata da atti idonei a porre in concreto pericolo l'incolumità della persona offesa, integra il reato di minaccia, in quanto la prospettazione di un male ingiusto come la morte costituisce una modalità paradigmatica di minaccia. Pertanto, le dichiarazioni della persona offesa, corroborate da altre testimonianze, che attestino l'effettiva pronuncia di una frase minacciosa da parte dell'imputato, sono sufficienti a fondare la sua responsabilità per il reato di minacce, senza che sia necessario accertare l'esistenza di una concreta attitudine lesiva del comportamento dell'imputato. Il giudice, nel valutare la prova, può ritenere attendibili le dichiarazioni della persona offesa, anche in assenza di riscontri esterni, purché il suo ragionamento sia esaustivo e razionale. Inoltre, il giudice può legittimamente escludere il risarcimento del danno per eventuali lesioni riportate dall'imputato, ove queste siano riferibili a una legittima difesa contrapposta all'azione dolosa dell'imputato stesso, in quanto tali lesioni non sono suscettibili di azione risarcitoria. Infine, la condanna al pagamento delle spese legali sostenute dalle parti civili nel grado di giudizio non deve essere commisurata al danno patito, ma rappresenta il rimborso delle sole spese di giudizio.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MARASCA Gennaro - Presidente

Dott. DE BERARDINIS Silvana - Consigliere

Dott. FUMO Maurizio - Consigliere

Dott. VESSICHELLI Mari - rel. Consigliere

Dott. LAPALORCIA Grazia - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) LE. LU. N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 23/2009 TRIBUNALE di ASCOLI PICENO, del 17/05/2010;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 20/01/2011 la relazione fatta dal Consigliere Dott. MARIA VESSICHELLI;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. IACOVIELLO che ha concluso per l'inammissibilita';

udito, per la parte civile, l'avv. MASS…

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