Il potere di autotutela esecutiva dell'amministrazione demaniale, ex art. 823 comma II c.c., può essere legittimamente esercitato per ordinare il rilascio di un immobile demaniale, vincolato ex D.M. 27.11.1985, in uso a un privato in forza di una concessione scaduta e non rinnovabile, senza che ciò comporti lesione del contraddittorio, del legittimo affidamento o di altri principi di buona amministrazione. La consapevolezza del concessionario circa la natura demaniale dell'immobile e la transitoria durata del titolo concessorio, desumibile dalla documentazione prodotta e dalle iniziative intraprese dallo stesso, esclude la sussistenza di qualsivoglia incertezza circa l'oggetto della concessione e, dunque, la possibilità di invocare la nullità del relativo atto per genericità dell'oggetto. Parimenti, l'assenza di rinnovo automatico del titolo concessorio, espressamente prevista, impedisce di ritenere che il concessionario abbia maturato un affidamento meritevole di tutela sulla permanenza nell'uso dei locali oltre la scadenza del termine. Pertanto, l'amministrazione demaniale, una volta accertata la scadenza del titolo concessorio, può legittimamente esercitare il potere di autotutela esecutiva ex art. 823 c.c. per ottenere il rilascio dell'immobile, senza che ciò richieda l'instaurazione di un previo giudizio di cognizione sulla proprietà pubblica dei locali, atteso che il g.a. ha giurisdizione esclusiva sulla controversia.