Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'accogliere il ricorso per l'ottemperanza al giudicato formatosi su un decreto della Corte d'Appello che aveva condannato il Ministero della Giustizia al pagamento di una somma a titolo di equa riparazione ai sensi della legge n. 89 del 2001, ha affermato il principio per cui, in presenza di un titolo esecutivo non impugnato e di tutti i presupposti di cui all'art. 114 del codice del processo amministrativo, il giudice deve ordinare all'amministrazione resistente di provvedere al pagamento della somma dovuta entro un termine perentorio, nominando altresì un commissario ad acta per il caso di ulteriore inadempimento, e condannando l'amministrazione al pagamento della penalità di mora prevista dall'art. 114, comma 4, lett. e), c.p.a. Tale principio si fonda sull'esigenza di assicurare l'effettività della tutela giurisdizionale e l'adempimento spontaneo delle sentenze da parte della pubblica amministrazione, in ossequio ai canoni di buon andamento e imparzialità dell'azione amministrativa di cui all'art. 97 Cost. Esso trova applicazione ogni qualvolta emerga l'inerzia dell'amministrazione nel dare esecuzione a un titolo esecutivo, indipendentemente dalla natura del credito vantato dal privato e dalla specifica procedura di ottemperanza attivata, al fine di garantire il rispetto del giudicato e l'effettività della tutela giurisdizionale.