Cassazione penale Sez. I sentenza n. 27767 del 8 luglio 2008

ECLI:IT:CASS:2008:27767PEN

Massima

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Il tentativo di omicidio si configura quando l'agente compie atti idonei e diretti in modo non equivoco a cagionare la morte della vittima, la cui condotta deve essere valutata ex ante in relazione alle circostanze concrete e alle modalità dell'azione, al fine di accertare la reale adeguatezza causale e l'attitudine a creare una situazione di pericolo attuale e concreto per il bene giuridico protetto, indipendentemente dall'insuccesso determinato da fattori estranei. Il dolo alternativo, quale forma di dolo diretto, sussiste quando l'agente prevede e vuole, con scelta sostanzialmente equipollente, l'uno o l'altro degli eventi (morte o grave ferimento) causalmente ricollegabili alla sua condotta cosciente e volontaria. L'attenuante della provocazione non trova applicazione in assenza di elementi probatori che la giustifichino.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Magistrati:

Dott. MOCALI Piero - Presidente

Dott. BARDOVAGNI Paolo - Consigliere

Dott. SILVESTRI Giovanni - Consigliere

Dott. CASSANO Margherita - Consigliere

Dott. PIRACCINI Paola - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) RH. AH. , N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 14/11/2007 CORTE APPELLO di MILANO;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dott. SILVESTRI GIOVANNI;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. IACOVIELLO Francesco Mauro, che ha concluso per il rigetto del ricorso.

SVOLGIMENTO DEL PROCESSO

Con sentenza del 14.11.2007, la Corte di Appello di Milan…

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