Consiglio di Stato sentenza n. 2699 del 2017

ECLI:IT:CDS:2017:2699SENT

Massima

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Il Comune, nell'esercizio della propria discrezionalità pianificatoria, può legittimamente prevedere limitazioni all'insediamento di nuove strutture commerciali alimentari in determinate aree, al fine di salvaguardare il tessuto commerciale di vicinato esistente, senza che ciò comporti una violazione del principio di libertà di iniziativa economica. Tali scelte urbanistiche, rispondendo all'esigenza di assicurare un ordinato assetto del territorio, possono porre limiti agli insediamenti degli esercizi commerciali, in quanto gli interessi pubblici tutelati dal piano urbanistico non sono in astratto prevalenti rispetto alle norme in materia commerciale. La diversa disciplina urbanistica dettata per aree limitrofe non determina necessariamente una disparità di trattamento, qualora le stesse presentino caratteristiche oggettivamente differenti in termini di destinazione e saturazione, giustificando così un diverso regime pianificatorio. Le valutazioni di merito operate dall'Amministrazione comunale in sede di pianificazione urbanistica sono sottratte al sindacato giurisdizionale di legittimità, salvo che risultino inficiate da errori di fatto, abnormi illogicità, violazioni procedurali ovvero confliggenti con particolari situazioni che abbiano ingenerato affidamenti e aspettative qualificate.

Sentenza completa

Pubblicato il 06/06/2017

N. 02699/2017REG.PROV.COLL.

N. 03207/2016 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Quarta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso in appello numero di registro generale 3207 del 2016, proposto da:
Roberto Fagioli, rappresentato e difeso dagli avvocati Ermes Coffrini e Massimo Colarizi, con domicilio eletto presso lo studio di quest’ultimo in Roma, viale Bruno Buozzi, 87;

contro

Comune di Traversetolo, in persona del Sindaco
pro tempore
rappresentato e difeso dagli avvocati Elena Pontiroli, Annalisa Molinari e Salvatore Alberto Romano, con domicilio eletto presso lo studio di quest’ultimo in Roma, viale XXI Aprile, 11;
Provincia di Parma, non costituita in giudizio;

per la riforma

della sentenza del T.A.R. per l’Emilia Romagna, sezione stacca…

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