Cassazione penale Sez. I sentenza n. 27007 del 13 luglio 2022

ECLI:IT:CASS:2022:27007PEN

Massima

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Il falso materiale commesso da un pubblico ufficiale nell'esercizio delle sue funzioni, mediante la contraffazione di firme di altri pubblici ufficiali in un atto pubblico, integra il delitto di cui all'art. 476, comma 2, c.p. anche quando il falso non abbia prodotto effetti dannosi, in quanto l'innocuità del falso deve essere valutata con riferimento all'idoneità dello stesso ad ingannare comunque la fede pubblica. Il pubblico ufficiale che redige un atto pubblico falso, apponendo firme apocrife di altri pubblici ufficiali, agisce con dolo diretto, essendo consapevole della falsità delle sottoscrizioni e della conseguente idoneità dell'atto a trarre in inganno la pubblica fede, a prescindere dalla finalità perseguita o dagli effetti concretamente prodotti. La circostanza che il pubblico ufficiale abbia successivamente redatto un nuovo atto per annullare gli effetti del precedente non esclude la sussistenza del dolo, atteso che il primo atto falso era stato comunque trasmesso all'autorità giudiziaria per dare prova della notifica di un provvedimento cautelare. La responsabilità penale del pubblico ufficiale autore del falso non viene meno per il fatto che altri pubblici ufficiali siano stati condannati per reati connessi, in quanto la valutazione della sua condotta deve essere autonoma e fondata sulle risultanze probatorie acquisite nel processo a suo carico.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MOGINI Stefano - Presidente

Dott. CASA Filippo - Consigliere

Dott. ROCCHI Giacomo - rel. Consigliere

Dott. CENTOFANTI Francesco - Consigliere

Dott. CENTONZE Alessandro - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 09/12/2020 della CORTE APPELLO di CATANZARO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. ROCCHI GIACOMO;
letta la requisitoria del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dr. DI LEO GIOVANNI, che ha concluso chiedendo la declaratoria di inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con la sentenza indicata in epigrafe, la Corte di appello di Catanzaro…

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