Cassazione penale Sez. II sentenza n. 10883 del 6 marzo 2014

ECLI:IT:CASS:2014:10883PEN

Massima

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Il sequestro preventivo di un bene può essere disposto dal giudice quando, sulla base di elementi indiziari, risulta sussistente il fumus commissi delicti, ossia l'astratta configurabilità del reato ipotizzato, e il periculum in mora, ovvero la necessità di impedire l'aggravamento o la protrazione del reato. A tal fine, il giudice non deve procedere ad un esame analitico e approfondito delle singole condotte, ma è sufficiente una delibazione sommaria e provvisoria sulla compatibilità tra il fatto contestato e la fattispecie di reato ipotizzata. Pertanto, il provvedimento di sequestro non può essere annullato per il solo fatto che sia necessario un successivo accertamento più dettagliato ai fini della responsabilità penale dell'indagato, atteso che tale verifica attiene alla fase di merito e non incide sulla ragionevole ipotizzabilità del reato sulla base degli elementi indiziari acquisiti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GALLO Domeni - Presidente

Dott. DE CRESCIENZO Ugo - Consigliere

Dott. RAGO Geppin - Consigliere

Dott. IASILLO Adrian - Consigliere

Dott. CARRELLI PALOMBI R - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Pubblico Ministero presso il Tribunale di Enna;

avverso l'ordinanza del Tribunale di Enna, in sede di riesame ex articolo 322 cod. proc. pen., in data 7/8/2013;

nel procedimento, tra gli altri, nei confronti di:

(OMISSIS) nato ad (OMISSIS);

visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;

udita la relazione svolta dal consigliere ((omissis)) di Montrone;

udito il Pubblico Ministero in persona del Sostituto Procuratore generale, dott. GALLI…

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