Cassazione penale Sez. I sentenza n. 12930 del 19 marzo 2014

ECLI:IT:CASS:2014:12930PEN

Massima

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Il reato di cui all'art. 444 c.p. (commercio di sostanze alimentari nocive) è un reato di pericolo concreto, per la cui sussistenza è necessario che gli alimenti di cui si vuole fare commercio abbiano attitudine ad arrecare nocumento alla salute pubblica. Tale pericolosità non deve essere meramente ipotetica, ma deve essere dimostrata sulla base di elementi probatori specifici e concreti, che possono essere desunti anche dalla comune esperienza, senza necessità di indagini peritali. Gli animali vivi, pur non essendo "sostanze alimentari" in senso stretto, devono essere considerati tali sotto il profilo funzionale, in quanto destinati all'alimentazione umana. Pertanto, la detenzione per il commercio di animali affetti da malattie contagiose, come la brucellosi, integra il reato di cui all'art. 444 c.p., in quanto tali animali rappresentano un pericolo concreto per la salute pubblica, a prescindere dal fatto che le carni possano essere rese innocue attraverso specifiche procedure di macellazione. L'allevatore, in quanto detentore di animali destinati al consumo o alla vendita, è sempre considerato come soggetto che detiene per il commercio i capi di bestiame, ai fini dell'integrazione del reato di cui all'art. 444 c.p. Inoltre, la distruzione o l'occultamento di marchi di identificazione sanitaria apposti sugli animali, come le marche auricolari, integra il reato di cui all'art. 490 c.p., in quanto tale condotta è idonea a impedire il controllo sanitario sugli animali e la loro rintracciabilità, rappresentando quindi un pericolo per la salute pubblica. La valutazione degli elementi probatori e la ricostruzione dei fatti operata dal giudice di merito non può essere sindacata in sede di legittimità, se non per verificare la congruenza e la logicità dell'iter argomentativo seguito, senza poter sostituire una diversa valutazione, ancorché altrettanto logica.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CORTESE Arturo - Presidente

Dott. TARDIO Angela - Consigliere

Dott. BONITO Francesco M. - rel. Consigliere

Dott. SANDRINI ((omissis)) - Consigliere

Dott. MAGI Raffaello - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 761/2011 CORTE APPELLO di CALTANISSETTA, del 02/10/2012;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 14/01/2014 la relazione fatta dal Consigliere Dott. FRANCESCO MARIA SILVIO BONITO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. ((omissis)), che ha concluso per l'annullamento senza rinvio della sentenza impugnata perche' prescritto il reato.

La Corte:

RIT…

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