Cassazione penale Sez. III sentenza n. 20234 del 15 maggio 2014

ECLI:IT:CASS:2014:20234PEN

Massima

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Il possesso e la detenzione di materiale pedopornografico, anche in assenza di atti sessuali espliciti ma con la sola presenza di immagini di nudi di minori in pose lascive, integrano il reato di cui all'art. 600-quater c.p., in quanto tali immagini hanno comunque natura pornografica. La gravità del fatto, la capacità criminale dell'imputato, già condannato per reati analoghi, e il concreto rischio di recidiva, giustificano l'applicazione di una pena adeguata, senza possibilità di riconoscere l'attenuante del vizio parziale di mente come prevalente sull'aggravante dell'ingente quantità di materiale detenuto. Inoltre, la misura di sicurezza del ricovero in casa di cura e custodia risulta l'unica idonea a fronteggiare la spiccata pericolosità sociale dell'imputato, il quale si è per lungo tempo sottratto ai necessari trattamenti terapeutici, nonostante la previa rappresentazione della loro necessità. Il giudice di appello, nel rigettare la richiesta di rinnovazione dell'istruttoria dibattimentale, ha adeguatamente motivato il proprio convincimento, ritenendo condivisibile e logicamente congrua la valutazione del perito psichiatra circa la capacità dell'imputato di comprendere la riprovazione sociale e l'illiceità penale dei suoi comportamenti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MANNINO Saverio F. - Presidente

Dott. MULLIRI Guicla - Consigliere

Dott. GRAZIOSI Chiara - Consigliere

Dott. ANDREAZZA Gastone - Consigliere

Dott. ANDRONIO Alessandr - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato il (OMISSIS);

avverso la sentenza della Corte d'appello di Firenze del 2 luglio 2012;

visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;

udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. Alessandro M. Andronio;

udito il Pubblico Ministero, in persona del sostituto procuratore generale Dr. D'Ambrosio Vito, che ha concluso per il rigetto del ricorso;

udito l'avv. (OMISSIS) per l'imputato.

RITENUTO IN FATTO

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