Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 26127 del 16 settembre 2020

ECLI:IT:CASS:2020:26127PEN

Massima

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La partecipazione ad un'associazione di tipo mafioso può essere desunta dalla sussistenza di gravi indizi di colpevolezza, anche in assenza di specifici ruoli operativi, qualora emergano elementi che dimostrino il coinvolgimento dell'indagato in attività tipiche dell'associazione, il suo stretto legame con i vertici della consorteria criminale e il suo contributo dinamico e funzionale al perseguimento degli obiettivi illeciti del sodalizio. In particolare, costituiscono indizi gravi della partecipazione associativa: il rapporto privilegiato dell'indagato con i capi dell'organizzazione, il suo diretto coinvolgimento in condotte predatorie volte ad ottenere il monopolio di attività economiche rilevanti per il gruppo mafioso (come l'allevamento di bestiame), la sua partecipazione a episodi di affermazione della supremazia territoriale del sodalizio, nonché il suo ruolo attivo nel difendere gli interessi criminali della cosca di appartenenza. Tali elementi, anche in assenza di dichiarazioni di collaboratori di giustizia che ne attestino l'affiliazione, possono integrare gravi indizi di colpevolezza per il reato di partecipazione ad associazione mafiosa, in quanto idonei a delineare il rapporto di stabile ed organica compenetrazione dell'indagato all'interno della struttura criminale di riferimento. Ciò a prescindere dalla configurabilità di specifici reati-fine, la cui episodicità ed estemporaneità non esclude la rilevanza indiziaria ai fini della contestazione associativa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BRICCHETTI Renato - Presidente

Dott. COSTANZO Angelo - Consigliere

Dott. VILLONI Orlando - Consigliere

Dott. CAPOZZI Angelo - Consigliere

Dott. PATERNO' RADDUSA B. - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 24/01/2020 del Tribunale di Catanzaro;
sentita la relazione svolta dal Consigliere Dr. Benedetto Paterno' Raddusa;
udite le richieste del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dr. Molino Pietro, che ha concluso chiedendo dichiararsi inammissibile il ricorso;
sentito i difensori del ricorrente, avvocati (OMISSIS) e (OMISSIS), che hanno chiesto l'accoglimento dei motivi di ricorso.
RITENUTO I…

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